Il Brauer, cui Mario il giorno dopo raccontò, fu sorpreso, ma non 
              eccessivamente: sapeva anche di altre merci che acquistavano da un momento all'altro del valore 
              dopo di essere state spregiate non per soli quarant'anni, ma per varî secoli. Di letteratura se ne 
              intendeva poco, ma sapeva che talvolta, benchè raramente, veniva retribuita. Ebbe una paura: “Se 
              tu fai fortuna con le belle lettere, finirai con l'abbandonare quest'ufficio”. 
              Mario, modestamente, osservò che non credeva che il suo romanzo avrebbe potuto 
              assicurargli la vita. “Tuttavia - aggiunse con un po' di alterigia - domanderò mi sia fatta una 
              posizione più conforme al mio valore”. Egli, in verità, non pensava ad un mutamento di posizione 
              in quell'ufficio dal lavoro tanto facile, ma gli uomini intinti di lettere amano di poter dire certe 
              parole. È il premio più pregiato al loro valore. 
              In quel momento gli fu portato un biglietto del Gaia, col quale veniva invitato a trovarsi in 
              punto alle undici al caffè Tommaso. Il rappresentante del Westermann era stato trovato. Mario 
    corse via non senza aver pregato prima il Brauer di non propalare ancora la notizia.
Brauer, dem Mario am nächsten Tag sein Abenteuer erzählte, war überrascht, wenn auch nicht allzusehr: Er kannte auch andere Güter, die von einem Moment auf 
  den anderen einen Wert erlangten, nachdem sie nicht nur vierzig Jahre lang missachtet worden waren, sondern für Jahrhunderte. Von Literatur hatte er nur 
  wenig Ahnung, wusste aber, dass sie manchmal, wenn auch selten, Geld einbrachte. Er hatte eine Sorge: "Wenn du reich wirst mit der Dichtung, 
  wirst du das Büro verlassen." 
  Mario bemerkte bescheiden, dass er nicht glaubte, dass sein Roman ihm das Leben sichern könne. "Ich hoffe jedoch", fügte er mit einem Anflug von  
  Hochmut an, "dass man mir einen Posten zuweist, der mehr meinem Wert entspricht." Tatsächlich glaubte er nicht an eine Änderung seiner Position 
  in diesem Büro, aber Menschen des Geistes lieben es, bestimmte Wörter sagen zu können. Das ist der höchste Ausdruck ihres Wertes. 
  In diesem Moment brachte man ihm einen Brief des Gaia, mit dem man ihn einlud, sich pünktlich um 11 Uhr im Café Tommaso einzufinden. Er hatte den 
  Vertreter von Westermann ausfindig gemacht. Mario lief davon, nicht ohne jedoch vorher Brauer gebeten zu haben, die Nachricht nicht zu verbreiten.
 
 
Gaia, Mario e il rappresentante di Westermann furono tanto puntuali che si trovarono 
              insieme alla porta del caffè. Vi si trattennero parecchio perchè vi costituirono una piccola torre di 
              Babele. Mario seppe dire in tedesco due parole con cui esprimeva il piacere di fare la conoscenza 
              del rappresentante di una ditta tanto importante. L'altro, in tedesco, disse di più, molto di più, e non 
              tutto andò perduto perchè il Gaia assiduamente tradusse: “L'onore di conoscere... l'onore di 
              trattare... l'opera insigne che il suo principale a tutti i costi voleva possedere”. 
              Anche il Gaia, con fare più villano che deciso, disse qualche parola che subito tradusse: 
              Aveva dichiarato che il Westermann avrebbe potuto avere il romanzo quando l'avesse pagato. Si 
              trattava qui di un affare e non di letteratura. Dicendo quest'ultima parola ebbe una smorfia di 
              disprezzo, ciò ch'era imprudente. Perchè maltrattare la letteratura se era vero che qui si trasformava 
              in buon affare? Ma il Gaia dava dei colpi alla letteratura per poter colpire il letterato, dimenticando 
              che per burla avrebbe dovuto tenerlo in piena gloria. E nel corso del discorso, una volta seppe dire 
    a Mario: “Tu stai zitto perchè non capisci niente”. 
Gaia, Mario und der Repräsentant von Westermann waren so pünktlich, dass sie an der Tür des Cafés zusammentrafen. Dort hielten sie sich 
              eine zeitlang auf, weil sie dort einen kleinen Turm zu Babel darstellten. Mario konnte auf Deutsch zwei Wörter sagen, mit denen er sein Vergnügen 
              zum Audruck brachte, den Repräsentanten einer solch wichtigen Firma kennen zu lernen. Der andere, auf Deutsch, sagte mehr, viel mehr und  
              nicht alles war verloren, weil Gaia fleißig übersetzte: " Die Ehre kennen zu lernen....die Ehre in Kontakt zu treten...das bedeutende Werk, dass sein 
              Chef um jeden Preis besitzen will". Auch Gaia, noch flegelhafter als geplant, sagte ein paar Worte, die er anschließend übersetzte:  
              Er hatte gesagt, dass Westermann den Roman haben könne, wenn er ihn bezahlt hat. Hier handele es sich um ein Geschäft und nicht um Literatur.  
              Nach diesen Worten machte er eine verächtliche Grimasse, was unklug war. Warum die Literatur verachten, wo es doch eine Tatsache war, dass sie sich 
              hier in ein gutes Geschäft verwandelte? Doch Gaia gab der Literatur Schläge, um so  den Literaten zu treffen und vergass dabei, dass er sie um des 
              Scherzes willen sie hätte rühmen müssen. Und ihm verlaufe der Diskussion brachte er es einmal fertig zu Maria zu sagen: "Du bist still, du verstehst nichts 
    davon".
 
 
Mario non protestò: certo il Gaia voleva 
              attribuirgli dell'ignoranza solo in affari. 
              Poi il Gaia si seccò di stare lì all'aria aperta. Era calata una leggera nebbiolina umida, 
              destinata ad essere spazzata dalla bora che doveva funestare quelle celebri giornate. Il Gaia spinse 
              la porta del caffè e, senza complimenti, concedendosi lo sfogo di ridere clamorosamente, entrò per 
    primo, zoppicando. 
Mario protestierte nicht: Sicherlich bezog sich die Feststellung, dass Mario ein Ignorant war, nur auf die Literatur.  
              Schließlich verdroß es Gaia in der freien Luft herumzustehen. Ein leichter, feuchter Nebel war herabgesunken, der dazu bestimmt war, vom Nordwind  
              weggeblasen zu werden, der diese beruhmten Tage trüben sollte. Gaia stieß die Tür zum Café auf und ohne den Vortritt zu lassen und es sich erlaubte, 
    aus ganzem Herzen zu lachen, trat er hinkend als erster ein.