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Sì. Egli odiava ferocemente il suo grande amico. Non ne era forse del tutto consapevole, perchè egli era anzi convinto di non sentire altro che una viva compassione per Mario, quel disgraziato che era tanto presuntuoso, e non aveva nulla a questo mondo, cacciato com'era in un impieguccio nel quale mai avrebbe potuto progredire. Quando parlava di Mario, egli sapeva atteggiare la faccia a compassione, ma torcendo le labbra in modo da significare anche una minaccia. Lo invidiava. Il Gaia apparteneva alla gozzoviglia come Mario apparteneva alla favola. Mario sorrideva sempre e lui rideva molto, ma con interruzioni. La favola accompagna sempre come un'ombra luminosa accanto a quella oscura gettata dal corpo, mentre la gozzoviglia, se si accompagna all'ombra, è atroce. Perchè essa è un delitto contro il proprio organismo, che è seguito immediatamente (specie ad una certa età) dal più forte dei rimorsi in confronto al quale quello di Oreste che ammazzò la propria madre, fu lievissimo.
Ja. Er hasste seinen Freund. Vielleicht war er sich dessen nicht bewusst, weil er überzeugt davon war nichts anderes zu empfinden, als lebhaftes Mitleid für Mario, jener so dünkelhafte Unglückliche, der nichts hatte auf der Welt, so hineingezwängt in einen kleinen Posten, wo er nie vorankommen kann. Wenn er von Mario sprach, konnte er seinem Gesicht einen Ausdruck des Mitleids verleihen, kräuselte dabei aber so die Lippen, dass man meinte, er drohe. Er beneidete ihn. Gaia gehörte zu den Schlemmern wie Mario zur Welt der Fabel. Mario lächelte immer und er lachte oft, aber mit Unterbrechungen. Die Fabel begleitet einen immer, ganz wie ein heller Schatten neben dem dunklen, die der Körper wirft, während die Gelage, wenn sie vom Schatten begleitet ist, fürchterliche Ausmaße animmt. Denn sie ist ein Delikt gegen den Organismus, auf welches sofort (ab einem bestimmten Alter) die schrecklichsten Gewissensbisse folgen, im Vergleich zu denen die des Orestes, der seine eigene Mutter umbrachte, nur sehr leicht erscheinen.

Al rimorso va sempre unito lo sforzo di mitigarlo, spiegando e scusando il delitto, magari asserendo ch'è il destino umano di commetterlo. Ma come avrebbe potuto il Gaia proclamare in buona fede che si dedicano alla gozzoviglia tutti quelli che possono, avendo sempre presente Mario? Poi c'era quella benedetta letteratura che lavorava anch'essa ad intorbidare l'anima del Gaia, che pur ne sembrava nettato. Non si passa impunemente, e sia pure per il più breve spazio di tempo, per un sogno di gloria, senza poi rimpiangerlo per sempre, e invidiare colui che lo conserva, anche se non raggiungerà giammai la gloria. A Mario quel sogno trapelava da ogni poro della sua pelle tanto facile al rossore. Il posto che non gli era concesso nella repubblica delle lettere, egli lo pretendeva e lo occupava, quasi segretamente, ma non perciò con meno diritto o con restrizioni.
Den Gewissensbissen folgt immer ein Anstrengung sie zu lindern, indem man das Delikt entschuldigt, vielleicht indem man anführt, dass es das Schicksal des Menschen sei, es zu begehen. Doch wie hätte Gaia guten Gewissens behaupten können, dass alle die, die es können sich den Gelagen widmeten, wo er doch Mario immer vor Augen hatte? Dann gab es da noch jene glückliche Literatur, die ebenfalls geeignet war, die Seele Gaias zu trüben, auch wenn sie davon gereinigt schien. Man hängt nicht ungestraft, und sei es auch nur für eine kurze Zeit, an dem Traum von Ruhm, ohne sich dann nicht das ganze Leben danach zu sehnen und jenen zu beneiden, der ihn immer noch träumt, auch wenn er den Ruhm nie erreicht. Bei Mario strömte dieser Traum aus allen Poren seiner Haut, die so leicht errötete. Der Platz, der ihm von der Republik der Literatur nicht zugewiesen worden war, verlangte und besetzte er quasi heimlich, doch nicht mit weniger Recht oder mit Einschränkungen.

Egli diceva bensì a tutti che da anni non scriveva nulla (esagerando perchè c'erano le storie degli uccelletti) ma nessuno gli credeva, e bastava questo per attribuirgli per consenso generale una vita più alta, più alta di tutto quanto lo contornava. Meritava perciò l'invidia e l'odio. Enrico Gaia non gli risparmiava i sarcasmi e sapeva talvolta anche sopraffarlo parlandogli di afffari e di posizione economica. Ma ciò non gli bastava, perchè Mario stesso amava di ridere del proprio stato. Il Gaia avrebbe voluto strappargli il sogno felice dagli occhi a costo di acciecarlo. Quando lo vedeva entrare in caffè con quella sua aria di chi guarda le cose e le persone con l'eterna, viva, serena curiosità dello scrittore, egli diceva torvo: “Ecco il grande scrittore”. E infatti Mario aveva l'aspetto e la felicità del grande scrittore. Nelle favole il Gaia non apparve. Però un giorno Mario apprese che i piccoli uccelli sono voracissimi: in un giorno ingoiano tanta di quella roba sminuzzata che il suo complesso peserebbe quanto tutto il loro corpo.
Obwohl er allen sagte, dass er seit Jahren nichts mehr schrieb (womit er übertrieb, denn es gab die Geschichten mit den Vögeln), glaubte ihm niemand, und das reichte um ihm durch allgemeinen Konsens ein höheres Leben zuzweisen, höher als alles, was ihn umgab. Er verdiente also den Hass und den Neid. Enrico Gaia überschüttete ihn mit Sarkasmen und überwältigte ihn auch manchmal, wenn er von Geschäften sprach oder wirtschaftlichen Dingen. Doch das reichte ihm nicht, weil Mario selbst gerne über seine eigene Situation lachte. Gaia hätte ihm gerne den glücklichen Traum aus den Augen gerissen, auch auf die Gefahr hin, dass dieser dabei erblinden würde. Wenn er ihn ein Café betreten sah, mit dem Gehabe dessen der die Dinge und die Personen mit der ewigen, lebendigen und ernsten Neugierde des Schriftstellers betrachtete, sagt er wütend: "Das ist er, der große Schriftsteller." Tatsächlich hatte Mario das Aussehen und die Glückseligkeit des großen Dichters. In den Fabeln tauchte Gaia nicht auf. Doch eines Tages erfuhr Mario, dass die kleinen Vögel sehr gefräßig sind: An nur einem Tag schlucken sie soviel von dem zerkrümmelten Zeug, dass die Menge zusammengenommen soviel wiegen würde, wie ihr ganzer Körper.

Perciò era stato tanto difficile di trovare fra i passeri uno che somigliasse al Gaia. Se tutti almeno per una loro qualità lo ricordavano. E Mario scoperse subito in tale somiglianza la contraddizione che sarebbe potuta in avvenire assurgere a favola: “Mangia come un passero ma non vola”. E più tardi: “Non vola e la sua paura è proprio verde”. Alludeva certo al Gaia che una sera, dopo di aver ferito un amico con una maldicenza, era dovuto fuggire dal caffè a gambe levate.
Deshalb war es so schwierig unter den Spatzen einen zu finden, der ihm ähnelte. Wenn es doch nur eine Eigenschaft gäbe, aufgrund derer sie sich seiner erinnern. Mario entdeckte bald in dieser Ähnlichkeit einen Widerspruch, aus der in der Zukunft eine Fabel hätte entstehen können: "Er isst wie ein Spatz, abe fliegt nicht". Und später: "Er fliegt nicht und seine Angst ist frisch". Er zielte damit auf Gaia, der eines abends, nachdem er einen Freund mit seinem Spott verletzt hatte, gezwungen war, das Café eiligen Schrittes zu verlassen.





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