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Capitolo 27
27. Kapitel

Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni: uno de’ quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri.
Pinocchio und seine Kameraden liefern sich eine Schlägerei. Nachdem einer von ihnen verletzt wird, wird Pinocchio von der Polizei abgeführt.

Giunto che fu sulla spiaggia, Pinocchio dette subito una grande occhiata sul mare; ma non vide nessun Pesce-cane.
Il mare era tutto liscio come un gran cristallo da specchio.
— O il Pesce-cane dov’è? — domandò, voltandosi ai compagni.
— Sarà andato a far colazione, — rispose uno di loro, ridendo.
— O si sarà buttato sul letto per far un sonnellino, — soggiunse un altro, ridendo più forte che mai.
Da quelle risposte sconclusionate e da quelle risatacce grulle, Pinocchio capì che i suoi compagni gli avevano fatto una brutta celia, dandogli ad intendere una cosa che non era vera; e pigliandosela a male, disse a loro con voce di bizza:
— E ora? che sugo ci avete trovato a darmi ad intendere la storiella del Pesce-cane?
— Il sugo c’è sicuro!… — risposero in coro quei monelli .          
— E sarebbe?…

Als er den Strand erreicht hatte, warf Pinocchio sofort einen Blick auf' s Meer, sah aber keine Hai.

Das Meer war ganz glatt wie ein Spiegel aus Kristallglas.

"Und wo ist der Hai nun?", fragt er sich an seine Kameraden richtend.
"Er wird wohl frühstücken gegangen sein", antwortete einer von ihnen lachend.
"Oder er hat sich ins Bett gelegt, um ein Nickerchen zu machen", fügte ein anderer hinzu und lachte dabei, wie er noch nie gelacht hatte.

Diesen unsinnigen Antworten und dem dummen Gelächter entnahm Pinocchio, dass seine Kameraden ihm einen hässlichen Streich gespielt hatten. Sie hatten ihn etwas glauben lassen, was nicht stimmte. Darüber verstimmt sagte er zornig zu ihnen:

"Und jetzt? Was habt ihr davon, dass ihr mir das Märchen mit dem Hai aufgetischt habt?"
"Davon haben wir mit Sicherheit was!", antworteten die Lausbuben.
"Und das wäre?"


— Quello di farti perdere la scuola e di farti venire con noi. Non ti vergogni a mostrarti tutti i giorni così preciso e così diligente alle lezioni? Non ti vergogni a studiar tanto, come fai?
— E se io studio, che cosa ve ne importa?
— A noi ce ne importa moltissimo perché ci costringi a fare una brutta figura col maestro…
— Perché?
— Perché gli scolarì che studiano fanno sempre scomparire quelli, come noi, che non hanno voglia di studiare. E noi non vogliamo scomparire! Anche noi abbiamo il nostro amor proprio!…
— E allora che cosa devo fare per contentarvi?
— Devi prendere a noia, anche tu, la scuola, la lezione e il maestro, che sono i nostri tre grandi nemici.
"Dass du die Schule verpasst und mit uns kommst. Schämst du dich nicht dafür, dass du jeden Tag so ordentlich und emsig dem Unterricht beiwohnst? Schämst du dich nicht, soviel zu lernen, wie machst du das?"
"Was geht es euch an, ob ich lerne?"
"Das geht uns sehr viel an, weil du uns dazu bringst, vor dem Lehrer schlecht dazustehen."
"Warum?"
"Weil die Schüler, die lernen, immer die in den Hintergrund drängen, die, wie wir, keine Lust haben zu studieren! Auch wir haben Selbstachtung!"
"Und was soll ich nun tun, um euch zufriedenzustellen?"
"Du sollst die Schule, den Unterricht und den Lehrer, die unsere drei großen Feinde sind, hassen."

— E se io volessi seguitare a studiare?
— Noi non ti guarderemo più in faccia, e alla prima occasione ce la pagherai!…
— In verità mi fate quasi ridere, — disse il burattino con una scrollatina di capo.
— Ehi, Pinocchio! — gridò allora il più grande di quei ragazzi, andandogli sul viso. — Non venir qui a fare lo smargiasso: non venir qui a far tanto il galletto!… perché se tu non hai paura di noi, noi non abbiamo paura di te! Ricordati che tu sei solo e noi siamo in sette.
— Sette come i peccati mortali, — disse Pinocchio con una gran risata.
— Avete sentito? Ci ha insultati tutti! Ci ha chiamati col nome di peccati mortali!…
— Pinocchio! chiedici scusa dell’offesa… se no, guai a te!…
— Cucù! — fece il burattino, battendosi coll’indice sulla punta del naso, in segno di canzonatura.
— Pinocchio! la finisce male!…
— Cucù!
— Ne toccherai quanto un somaro!…
— Cucù!

"Und wenn ich weiter studieren will?"
"Dann schauen wir dir nicht mehr ins Gesicht und bei der ersten Gelegenheit, wirst du dafür büßen!"
"Dass ich nicht lache", sagte die Marionette und schüttelte mit dem Kopf.
"Hey, Pinocchio!", rief jetzt der Größte dieser Jungen und trat auf ihn zu. "Fang hier nicht an, herumzprahlen. Mach hier nicht einen auf feiner Herr! So wie du nämlich keine Angst vor uns hast, haben wir keine vor dir! Bedenke, dass du alleine bist, wir aber sind sieben."

"Sieben, also genauso viele, wie es Todsünden gibt", sagte Pinocchio und lachte schallend.

"Habt ihr gehört? Er hat uns alle beleidigt! Er hat uns als Todsünden bezeichnet!"
"Pinocchio! Bitte uns um Entschuldigung, für diese Beleidigung und Gnade dir, wenn nicht!"
"Kukuk!", machte die Marionette, und zeigte mit dem Finger auf seine Nase um sie zu verspotten."
"Pinocchio! Das geht schlecht aus!"
"Kukuk!"


— Ritornerai a casa col naso rotto!…
— Cucù!
— Ora il cucù te lo darò io! — gridò il più ardito di quei monelli. — Prendi intanto quest’acconto e serbalo per la cena di stasera.
E nel dir così gli appiccicò un pugno sul capo.
Ma fu, come si suol dire, botta e risposta; perché il burattino, come c’era da aspettarselo, rispose con un altro pugno: e lì, da un momento all’altro, il combattimento diventò generale e accanito.
Pinocchio, sebbene fosse solo, si difendeva come un eroe. Con quei suoi piedi di legno durissimo lavorava così bene, da tener sempre i suoi nemici a rispettosa distanza. Dove i suoi piedi potevano arrivare e toccare, ci lasciavano sempre un livido per ricordo.

"Es wird dir ergehen wie einem Esel!"
"Kukuk!"
"Du wirst mit kaputter Nase nach Hause kommen!"
"Kukuk!"
"Ich gebe dir jetzt Kukuk!", schrie der kühnste der Lausbugen. "Nimm es mal diese Vorauszahlung und bewahr es auf für das Abendessen heute."

Und während er das sagte, verpasste er ihm einen Faustschlag auf den Kopf.

Das war aber nichts anderes als Reaktion und Gegenreaktion, wie man zu sagen pflegt, weil die Marionette, wie zu erwarten, mit einem anderen Faustschlag antwortete. Von da an wurde es zu einer allgemeinen und grimmigen Prügelei.

Pinocchio verteidigte sich, obgleich alleine, wie ein Held. Er arbeitete mit seinen zwei sehr harten Holzbeinen so effizient, dass er seine Feinde immer in respektvoller Distanz hielt. Wo seine Arme hinreichten und zuschlagen konnten, hinterließen sie eine Beule als Erinnerung.


Allora i ragazzi, indispettiti di non potersi misurare col burattino a corpo a corpo, pensarono bene di metter mano ai proiettili, e sciolti i fagotti de’ loro libri di scuola, cominciarono a scagliare contro di lui i Sillabari, le Grammatiche, i Giannettini, i Minuzzoli, i Racconti del Thouar, il Pulcino della Baccini e altri libri scolastici: ma il burattino, che era d’occhio svelto e ammalizzito, faceva sempre civetta a tempo, sicché i volumi, passandogli di sopra al capo, andavano tutti a cascare nel mare.
Figuratevi i pesci! I pesci, credendo che quei libri fossero roba da mangiare, correvano a frotte a fior d’acqua; ma dopo avere abboccata qualche pagina o qualche frontespizio, la risputavano subito facendo con la bocca una certa smorfia, che pareva volesse dire: « Non è roba per noi: noi siamo avvezzi a cibarci molto meglio! »

Die Jungen nun, verbittert darüber, dass sie mit der Marionette im Nahkampf nicht fertig wurden, gingen dazu über Wurfgeschosse in die Hand zu nehmen. Sie rissen ihr Schulbücher auseinander und begannen mit den Fibeln, Grammatiken, den Giannaettini, Minuzzoli, den Erzählungen des Thoaur, dem Pulcino von Baccini und den anderen Schulbücher nach ihm zu werfen. Die Marionette jedoch, der ein flinkes Auge hatte und flink war, wich immer rechtzeitig aus, so dass die Bücher an seinem Kopf vorbei allesamt im Meer landeten.

Stellt euch die Fische vor! Die Fische, die glaubten, dass die Bücher etwas wären, was man essen könne, schwammen in Scharen an die Oberfläche des Wassers. Doch nachdem sie an ein paar Seiten oder an einem Einband geknappert hatten,
spuckten sie es schnell mit einer Grimasse wieder aus, die soviel bedeutete wie: "Das ist nichts für uns. Wir sind daran gewöhnt, uns von besseren Dingen zu ernähren!"


Intanto il combattimento s’inferociva sempre più, quand’ecco che un grosso Granchio, che era uscito fuori dell’acqua e s’era adagio adagio arrampicato fin sulla spiaggia, gridò con una vociaccia di trombone infreddato:
— Smettetela, birichini che non siete altro! Queste guerre manesche fra ragazzi e ragazzi raramente vanno a finir bene. Qualche disgrazia accade sempre!…
Povero Granchio! Fu lo stesso che avesse predicato al vento. Anzi quella birba di Pinocchio, vol tandosi indietro a guardarlo in cagnesco, gli disse sgarbatamente:
— Chétati, Granchio dell’uggia!… Faresti meglio a succiare due pasticche di lichene per guarire da codesta infreddatura di gola. Vai piuttosto a letto e cerca di sudare!

Unterdessen nahm die Prügelei an Heftigkeit immer mehr zu, als plötzlich ein großer Krebs erschien, der aus dem Wasser herausgekommen war und  ganz langsam den Strand hinaufgeklettert war. Er schrie mit einer mächtigen Stimme, die Klang wie eine erkältete Posaune:

"Hört auf die damit ihr Lausbuben, was anderes seid ihr ja nicht! Diese Prügeleien zwischen Bengeln bringen nur selten etwas Gutes. Da passiert immer ein Unglück!"

Armer Krebs! Es war, als ob man dem Wind predigte. Auch Pinocchio der Bengel, drehte sich um schaute ihn von oben herab an um ihm dann höhnisch zuzurufen:

"Sei still, griesgrämiger Krebs! Du tätest besser daran, zwei Hustenbonbons zu lutschen, damit du dein erkälteter Hals besser wird! Geh besser ins Bett um zu schwitzen!"

 

 


In quel frattempo i ragazzi, che avevano finito oramai di tirare tutti i loro libri, occhiarono lì a poca distanza il fagotto dei libri del burattino, e se ne impadronirono in men che non si dice.
Fra questi libri, v’era un volume rilegato in cartoncino grosso, colla costola e colle punte di cartapecora. Era un Trattato di Aritmetica. Vi lascio immaginare se era peso dimolto!
Uno di quei monelli agguantò quel volume e, presa di mira la testa di Pinocchio, lo scagliò con quanta forza aveva nel braccio: ma invece di cogliere il burattino, colse nella testa uno dei compagni; il quale diventò bianco come un panno lavato, e non disse altro che queste parole:
— O mamma mia, aiutatemi… perché muoio!
Poi cadde disteso sulla rena del lido.

Unterdessen hatten die Bengel, die nun alle ihre Bücher weggeworfen hatten, ein Auge auf das Bücherbündel Pinocchios geworfen, dass sich in ihrer Reichweite befand. So schnell, wie sie davon Besitz ergriffen hatten, kann man es nicht mal erzählen.

 

Unter diesen Büchern war auch eines, dass in einen dicken Karton eingebunden war, der Buchrücken aus Leder. Es war eine Abhandlung über Arithmetik. Man kann sich vorstellen, dass dieser viel wog!

Einer der Lausbuben krabschte nach diesem Buch, zielte auf den Kopf von Pinocchio und schleuderte es mit aller Kraft, die er in seinen Armen hatte. Doch anstatt die Marionette zu treffen, traf er den Kopf einer seiner Kameraden. Dieser wurde weiß wie ein gewaschenes Leichentuch und sagte nur diese Worte:

"Oh mein Gott, helft mir, ich sterbe!"
Dann fiel er bäuchlings auf den Strand.

 


Alla vista di quel morticino, i ragazzi spaventati si dettero a scappare a gambe e in pochi minuti non si videro più.
Ma Pinocchio rimase lì, e sebbene per il dolore e per lo spavento, anche lui fosse più morto che vivo, nondimeno corse a inzuppare il suo fazzoletto nell’acqua del mare e si pose a bagnare la tempia del suo povero compagno di scuola. E intanto piangendo dirottamente e disperandosi, lo chiamava per nome e gli diceva:
— Eugenio!… povero Eugenio mio!… apri gli occhi, e guardami!… Perché non mi rispondi? Non sono stato io, sai, che ti ho fatto tanto male! Credilo, non sono stato io!… Apri gli occhi, Eugenio… Se tieni gli occhi chiusi, mi farai morire anche me… O Dio mio! come farò ora a tornare a casa?… Con che coraggio potrò presentarmi alla mia buona mamma? Che sarà di me?… Dove fuggirò?…

Beim Anblick dieses Sterbenden, nahmen die Bengel von Entsetzen gepackt reisaus und nach nur wenigen Minuten war keiner mehr zu sehen.

Doch Pinocchio blieb da. Und obwohl auch er vor Schmerzen und Entsetzen mehr tot als lebendig war, rannte er los,
um sein Taschentuch im Meer zu tränken und damit die Schläfen seines armen Schulkameraden zu kühlen. Und während er losheulte und verzweifelte, rief er ihn beim Namen und sagte:

"Eugenio! Mein armer Eugenio! Öffne die Augen und schau mich an! Warum antwortest du mir nicht? Ich war es nicht, weißt du, der dir so wehgetan hat! Glaube es mir, ich war es nicht! Öffne die Augen, Eugenio. Wenn du die Augen geschlossen schließt, wirst du auch mich töten... Oh mein Gott! Wie kann ich jetzt nach Hause zurückkehren? Wie werde ich den Mut aufbringen, meiner Mama entgegenzutreten? Was wird aus mir werden? Wohin soll ich flüchten?


Dove andrò a nascondermi?… Oh! quant’era meglio, mille volte meglio che fossi andato a scuola!… Perché ho dato retta a questi compagni, che sono la mia dannazione?… E il maestro me l’aveva detto!… e la mia mamma me lo aveva ripetuto: «Guàrdati dai cattivi compagni!»-. Ma io sono un testardo… un caparbiaccio… lascio dir tutti, e poi fo sempre a modo mio!… E dopo mi tocca a scontarle… E così, da che sono al mondo, non ho mai avuto un quarto d’ora di bene. Dio mio! Che sarà di me, che sarà di me, che sarà di me?…
E Pinocchio continuava a piangere, e berciare, a darsi pugni nel capo e a chiamar per nome il povero Eugenio: quando sentì a un tratto un rumore sordo di passi che si avvicinavano.
Si voltò: erano due carabinieri
— Che cosa fai così sdraiato per terra? — domandarono a Pinocchio.
— Assisto questo mio compagno di scuola.
— Che gli è venuto male?
— Par di sì!..

Wo soll ich mich verstecken? Oh! Wie viel besser, tausendmal besser wäre es doch gewesen, wenn ich in die Schule gegangen wäre! Warum habe ich diesen Kameraden, die mein Verderben sind, Gehör geschenkt? Und der Lehrer hat es mir gesagt! Und meine Mama hat es oft wiederholt: 'Nimm dich in acht vor schlechter Gesellschaft!' Aber ich bin ein Sturkopf, der auf niemanden hört. Ich lasse die Leute sagen, was sie wollen und mach dann, was ich will! Und dann muss ich es ausbaden. Mein Gott! Was wird aus mir werden, was wird aus mir werden, was wird aus mir werden?"

Pinocchio fuhr fort zu weinen, zu brüllen sich auf den Kopf zu schlagen und den armen Eugenio beim Namen zu nennen, als er plötzlich hinter sich den dumpfen Klang von Schritten hörte, die sich näherten.

Er drehte sich um. Es waren zwei Polizisten.

"Was machst du da auf dem Boden liegend?", fragten sie Pinocchio.
"Ich stehe meinem Klassenkameraden bei."
"Ist ihm etwas zugestoßen?"
"Das scheint mir so!"


— Altro che male! — disse uno dei carabinieri, chinandosi e osservando Eugenio da vicino. — Questo ragazzo è stato ferito in una tempia: chi è che l’ha ferito?
— Io no, — balbettò il burattino che non aveva più fiato in corpo.
— Se non sei stato tu, chi è stato dunque che l’ha ferito?
— Io no, — ripeté Pinocchio.
— E con che cosa è stato ferito?
— Con questo libro. — E il burattino raccattò di terra il Trattato di Aritmetica, rilegato in cartone e cartapecora, per mostrarlo al carabiniere.
— E questo libro di chi è?
— Mio.
— Basta così: non occorre altro. Rizzati subito e vieni via con noi.
— Ma io…
— Via con noi!
— Ma io sono innocente…
— Via con noi!
"Mehr als das!", sagte einer der Polizisten, während er sich bückte und Eugenio aus der Nähe betrachtete."
"Dieser Junge wurde an der Schläfe verletzt: Wer ist es, der ihn verletzt hat?"
"Ich nicht", stotterte die Marionette, der ganz außer Atem war.
"Wenn du es nicht warst, wer war es dann, der ihn verletzt hat?"
"Ich nicht", wiederholte Pinocchio.
"Und mit was ist er verletzt worden?"
"Mit diesem Buch." Und die Marionette nahm die Abhandlung über Arithmetik, die eingebunden in Karton und Pergament war, vom Boden auf.
"Von wem ist dieses Buch?"
"Meines."
"Das reicht: Anders kann es nicht sein. Steh sofort auf und komm mit uns."
"Aber ich..."
"Auf, folge uns."
"Aber ich bin unschuldig..."
"Auf, folge uns."

Prima di partire, i carabinieri chiamarono alcuni pescatori, che in quel momento passavano per l’appunto colla loro barca vicino alla spiaggia, e dissero loro:
— Vi affidiamo questo ragazzetto ferito nel capo. Portatelo a casa vostra e assistetelo. Domani torneremo a vederlo.
Quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl’intimarono con accento soldatesco:
— Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!

Bevor sie gingen, riefen die Polizisten noch einige Fischer, die in diesem Moment mit ihrem Boot in der Nähe des Strandes vorüberkamen und sagten ihnen:

"Wir vertrauen euch diesen Jungen, der am Kopf verletzt ist, an. Bringt ihn zu euch nach Hause und steht ihm bei. Morgen kommen wir zurück, um nach ihm zu sehen."

Dann wandten sie sich Pinocchio zu. Nachdem sie ihn in ihre Mitte genommen hatten, schüchterten sie ihn durch ihren Befehlston ein:

"Vorwärts! Und lauf schnell! Andernfalls, setzt es was!"


Senza farselo ripetere, il burattino cominciò a camminare per quella viottola, che conduceva al paese. Ma il povero diavolo non sapeva più nemmeno lui in che mondo si fosse. Gli pareva di sognare, e che brutto sogno! Era fuori di sé. I suoi occhi vedevano tutto doppio: le gambe gli tremavano: la lingua gli era rimasta attaccata al palato e non poteva più spiccicare una sola parola. Eppure, in mezzo a quella specie di stupidità e di rintontimento, una spina acutissima gli bucava il cuore: il pensiero, cioè, di dover passare sotto le finestre di casa della sua buona Fata, in mezzo ai carabinieri. Avrebbe preferito piuttosto di morire.
Erano già arrivati e stavano per entrare in paese, quando una folata di vento strapazzone levò di testa a Pinocchio il berretto, portandoglielo lontano una decina di passi.
— Si contentano, — disse il burattino ai carabinieri, — che vada a riprendere il mio berretto?
— Vai pure: ma facciamo una cosa lesta.

Pinocchio tat sofort wie ihm geheißen. Er lief den Pfad entlang, der zum Dorf führte. Doch der arme Teufel wusste selbst nich mehr, in welcher Welt er lebte. Es schien ihm, als träume er und zwar einen entsetzlichen Traum! Er war außer sich. Seine Augen sahen alles doppelt. Seine Beine zitterten. Die Zunge klebte am Gaumen und konnte kein Wort mehr hervorbringen. Doch inmitten all dieser Stumpfheit und Benommenheit, gab es doch noch einen Stachel, der ein Loch in sein Herz bohrte und das war der Gedanke, dass er unter dem Fenster seiner guten Fee vorbeilaufen musste,
eingezwängt zwischen zwei Polizisten. Er hätte es vorgezogen, zu sterben.

Sie waren schon angekommen und dabei, das Dorf zu betreten, als eine Windböe Pinocchio die Mütze vom Kopf riss und ihn etwa zehn Schritte weit davontrug.

"Erlauben Sie", fragte die Marionette die Polizisten, "dass ich meine Mütze wieder aufhebe?"

"Mach nur, aber hurtig."


Il burattino andò, raccattò il berretto… ma invece di metterselo in capo, se lo mise in bocca fra i denti, e poi cominciò a correre di gran carriera verso la spiaggia del mare. Andava via come una palla di fucile.
I carabinieri, giudicando che fosse difficile raggiungerlo, gli aizzarono dietro un grosso cane mastino, che aveva guadagnato il primo premio in tutte le corse dei cani. Pinocchio correva, e il cane correva più di lui: per cui tutta la gente si affacciava alle finestre e si affollava in mezzo alla strada, ansiosa di veder la fine di questo palio feroce.
Ma non poté levarsi questa voglia, perché il cane mastino e Pinocchio sollevarono lungo la strada un tal polverone, che dopo pochi minuti non fu più possibile di veder nulla.

Die Marionette ging und hob die Mütze auf. Aber anstatt sie sich auf den Kopf zu setzen, nahm er sie in den Mund und zwischen die Zähne und begann in großer Geschwindigkeit Richtung Stand zu laufen. Er lief wie eine Gewehrkugel.

Die Polizisten, die es für unmöglich hielten, ihn zu schnappen, hetzten ihm einen großen Hund hinterher, der in allen Hunderennen den ersten Preis gewonnen hatte. Pinocchio rannte, doch der Hund rannte schneller als er.
Deshalb traten alle Leute ans Fenster und versammelten sich inmitten der Straße, um das Ende dieses schrecklichen Wettkampfes zu sehen.

Doch dieses Bedürfnis konnten nicht befriedigt werden, weil der Hund und Pinocchio einen solchen Staub aufwirbelten, dass es schon nach wenigen Minuten unmöglich war, irgendetwas zu sehen.






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