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X: Acquasantiera e portacenere
Pochi giorni dopo ero a Roma, per prendervi dimora. Perché a Roma e non altrove? La ragione vera la vedo adesso, dopo tutto quello che m'è occorso, ma non la dirò per non guastare il mio racconto con riflessioni che, a questo punto, sarebbero inopportune. Scelsi allora Roma, prima di tutto perché mi piacque sopra ogni altra città, e poi perché mi parve più adatta a ospitar con indifferenza, tra tanti forestieri, un forestiere come me. La scelta della casa, cioè d'una cameretta decente in qualche via tranquilla, presso una famiglia discreta, mi costò molta fatica. Finalmente la trovai in via Ripetta, alla vista del fiume. A dir vero, la prima impressione che ricevetti della famiglia che doveva ospitarmi fu poco favorevole; tanto che, tornato all'albergo, rimasi a lungo perplesso se non mi convenisse di cercare ancora. Su Ia porta, al quarto piano, c'erano due targhette: PALEARI di qua, PAPIANO di là; sotto a questa, un biglietto da visita, fissato con due bullette di rame, nel quale si leggeva: Silvia Caporale. Venne ad aprirmi un vecchio su i sessant'anni (Paleari? Papiano?), in mutande di tela, coi piedi scalzi entro un pajo di ciabatte rocciose, nudo il torso roseo, ciccioso, senza un pelo, le mani insaponate e con un fervido turbante di spuma in capo.
X: Weihwasserbecken und Aschenbecher
Wenige Tage später war ich in Rom. Dort wollte ich mich niederlassen. Warum in Rom und nicht irgendwo anders? Nach allem was passiert ist, kann ich jetzt den Grund hierfür erkennen, werde ihn aber, um meine Erzählung nicht mit Überlegungen, die im Moment nicht angebracht sind, zu zerstören, hier nicht darlegen. Rom wählte ich vor allem, weil mir diese Stadt mehr als jede andere gefällt und weil es mir die geeignetste schien um ein in aller Gleichgültigkeit einen Fremden, unter so vielen Fremden, zu beherbegen. Die Wahl des Hauses, soll heißen eines Zimmers in einer ruhigen Straße, bei einer unaufdringlichen Familie, fiel mir sehr schwer. Schlussendlich fand ich sie in Via Ripetta, mit Ausblick auf den Fluss. Um die Wahrheit zu sagen, der erste Eindruck, den ich von der Familie bekam, die mich beherbegen sollte, war nicht günstig, so ungünstig sogar, dass ich, wieder im Hotel, ein bisschen durcheinander war und mich fragte, ob es nicht besser für mich wäre, weiter zu suchen. Über der Tür, im vierten Stock, waren zwei Schilder. Auf dem einen stand Paleari und auf dem anderen Papiano. Unterhalb von diesem war, mit zwei Reißnägeln befestigt, ein Visitenkarte befestigt, auf der Siliva Caporale stand. Ein Mann jenseits der sechzig öffnete mir (Paleari? Papiano?), in Unterhosen aus Tuch, barfuss in rauhen Schlappen, sein rosigen Oberkörper war nackt, ohne Haar, die Hände eingeseift und mit einem blühenden Turban aus Schaum auf dem Kopf.

Oh scusi! - esclamò. - Credevo che fosse la serva... Abbia pazienza mi trova cosi... Adriana! Terenzio! E subito, via! Vedi che c'è qua un signore.. Abbia pazienza un momentino; favorisca... Che cosa desidera? - S'affitta qua una camera mobiliata? - Sissignore. Ecco mia figlia: parlerà con lei. Sù, Adriana, la camera! Apparve, tutta confusa, una signorinetta piccola piccola, bionda, pallida, dagli occhi ceruli, dolci e mesti, come tutto il volto. Adriana, come me! « Oh, guarda un po'! » pensai. « Neanche a farlo apposta! - Ma Terenzio dov'è? - domandò l'uomo dal turbante di spuma. - Oh Dio, papà, sai bene che è a Napoli, da jeri. Ritìrati! Se ti vedessi... - gli rispose la signorinetta mortificata, con una vocina tenera che, pur nella lieve irritazione, esprimeva la mitezza dell'indole. Quegli si ritirò, ripetendo: - Ah già! ah già! -, strascicando le ciabatte e seguitando a insaponarsi il capo calvo e anche il grigio barbone. Non potei fare a meno di sorridere, ma benevolmente, per non mortificare di più la figliuola. Ella socchiuse gli occhi, come per non vedere il mio sorriso. Mi parve dapprima una ragazzetta; poi, osservando bene l'espressione del volto, m'accorsi ch'era già donna e che doveva perciò portare, se vogliamo, quella veste da camera che la rendeva un po' goffa, non adattandosi al corpo e alle fattezze di lei così piccolina. Vestiva di mezzo lutto. Parlando pianissimo e sfuggendo di guardarmi (chi sa che impressione le feci in prima!), m'introdusse, attraverso un corridojo bujo, nella camera che dovevo prendere in affitto.
"Oh, Entschuldigen Sie!", rief er. "Ich glaubte es sei das Hausmädchen...Verzeihen Sie, dass sie mich so vorfinden...Adriana! Terenzio! Mach! Hier steht ein Herr...Entschuldigen Sie, ein Momentchen. Kommen Sie herein... Was wünschen Sie?" "Vermietet man hier ein möbliertes Zimmer?" "Ja, mein Herr. Das ist meine Tochter. Sie wird sich um Sie kümmern. Auf, Adriana, das Zimmer!" Es erschien, völlig verwirrt, eine sehr kleine Frau, blond, blass, mit himmlblauen Augen, sanft und traurig, wie überhaupt das ganze Gesicht. Adriana, wie ich ! "Warte einen Moment", dachte ich, "das ist ja wie ausgemacht." "Wo ist Terenziono?", fragte der man mit dem Schaumturban. "Oh mein Gott, Papa, du weißt, dass er seit gestern in Napoli ist. Verschwinde! Wenn du dich sehen könntest...", antwortete ihm mit einer schwachen, zarten Stimme, die noch in der leichten Erregung die Sanftheit ihres Wesens verriet, verlegen. Jener zog sich zurück und wiederholte. "Schon gut! Schon gut!", mit den Schlappen schlurfend und sich den kahlen Kopf und den grauen Bart einseifend. Ich konnte nur, um das kleine Mädchen nicht weiter zu verwirren, nur wohlgesonnen lächeln. Sie kniff die Augen zusammen, damit sie mein Lächeln nicht sehen musste. Zuerst dachte ich es ist ein Mädchen. Dann, als ich den Ausdruck des Gesichtes betrachtete, wurde mir bewusst, dass sie schon eine Frau war, und dass sie deshalb, wenn man so will, dieses Kleid trug, dass sie etwas tolpatschig erscheinen ließ, das es weder zu ihrem Körper noch zu den Gesichtszügen passte, die so kindlich wirkten. Sie war halb in Trauerkleidung. Sie sprach sehr leise und wich meinem Gesicht aus (wer weiß welchen Eindruck ich zuerst auf sie machte!) und führte mich durch einen dunklen Korridor, in das Zimmer, das ich anmieten sollte.

Aperto l'uscio, mi sentii allargare il petto, all'aria, alla luce che entravano per due ampie finestre prospicienti il fiume. Si vedeva in fondo in fondo Monte Mario, Ponte Margherita e tutto il nuovo quartiere dei Prati fino a Castel Sant'Angelo; si dominava il vecchio ponte di Ripetta e il nuovo che vi si costruiva accanto; più là il ponte Umberto e tutte le vecchie case di Tordinona che seguivan la voluta ampia del fiume; in fondo, da quest'altra parte, si scorgevano le verdi alture del Gianicolo, col fontanone di San Pietro in Montorio e la statua equestre di Garibaldi. In grazia di quella spaziosa veduta presi in affitto la camera, che era per altro addobbata con graziosa semplicità, di tappezzeria chiara, bianca e celeste. - Questo terrazzino qui accanto, - volle dirmi la ragazzetta in veste da camera, - appartiene pure a noi, almeno per ora. Lo butteranno giù, dicono, perché fa aggetto. - Fa... che cosa? - Aggetto: non si dice così? Ma ci vorrà tempo prima che sia finito il Lungotevere. Sentendola parlare piano, con tanta serietà, vestita a quel modo, sorrisi e dissi: - Ah sì? Se ne offese. Chinò gli occhi e si strinse un po' il labbro tra i denti. Per farle piacere, allora, le parlai anch'io con gravità: - E scusi, signorina: non ci sono bambini, è vero, in casa? Scosse il capo senza aprir bocca. Forse nella mia domanda sentì ancora un sapor d'ironia, ch'io però non avevo voluto metterci. Avevo detto bambini e non bambine. Mi affrettai a riparare un'altra volta. - E... dica, signorina: loro non affittano altre camere, è vero? - Questa è la migliore, - mi rispose, senza guardarmi. - Se non le accomoda... - No no... Domandavo per sapere se... - Ne affittiamo un'altra, - disse allora ella, alzando gli occhi con aria d'indifferenza forzata. - Di là, posta sul davanti... su la via. E occupata da una signorina che sta con noi ormai da due anni: dà lezioni di pianoforte... non in casa. Accennò, così dicendo, un sorriso lieve lieve, e mesto. Aggiunse: - Siamo io, il babbo e mio cognato... - Paleari? - No: Paleari è il babbo; mio cognato si chiama Terenzio Papiano.
Nachdem die Türschwelle geöffnet war, fühlte ich, wie sich meine Brust durch die Luft, beim Licht, das durch zwei große, auf den Fluss ausgerichtete Fenster hereinkam, weitete. Man sah weit, weit unten Monte Mari, Ponte Margherita und das ganze neue Viertel der Prati bis zur Engelsburg. Man überschaute die alte Brücke von Ripetta und die neue, die man daneben baute. Weiter die Brücke Umberto und all die alten Häuser von Tordinona, die dem großen Bogen des Flusses folgten. Im Hintergrund, auf der anderen Seite, erhoben sich die grünen Höhen von Gianicolo, mit dem großen Springbrunnen von San Pietro in Montorio und die Reiterstatue des Garibaldi. Wegen dieser weiten Aussicht mietete ich das Zimmer, das im übrigen mit zierlicher Einfachheit möbliert war, mit hellen Tapeten, weiß und himmelblau. "Diese Terrasse nebenan", wollte mir das kleine Mädchen im Hauskleid noch sagen, "gehört auch uns, zumindest im Moment. Man wird sie wegnehmen, weil sie, so sagen sie, einen Vorsprung hat." "Einen was hat?" "Vorsprung. Sagt man nicht so? Aber das dauert noch, erst muss noch der Lungotevere (Anmerkung: Mauer die den Tiber eindämmt) fertig sein." Als ich sie so leise, mit so großem Ernst sprechen hörte, auf diese Art und Weise angezogen, lachte ich und sagte: "Ach so?" Sie war beleidigt. Sie senkte die Augen und zog die Lippe ein bisschen zwischen die Lippen. Um ihr zu gefallen, sprach auch ich jetzt in sehr ernstem Ton. "Entschuldigen Sie Fräulein, es gibt keine Kinder im Haus, richtig?" Sie schüttelte den Kopf ohne den Mund zu öffnen. Vielleicht hörte sie noch ein bisschen Ironie heraus, die ich aber nicht habe hineinlegen wollen. Ich hatte kleine Kinder gesagt und nicht kleine Mädchen. Ich beeilte mich, den Fehler nochmal auszubügeln. "Und... Sagen Sie, Sie vermieten auch andere Zimmer, stimmt' s" "Dieses ist das Beste", antwortete sie mir ohne mich anzuschauen."Wenn es Ihnen nicht gefällt..." "Nein, nein, ich fragte, um zu wissen..." "Wir vermieten noch ein anderes", sagte sie jetzt, die Augen mit gespielter Gleichgültigkeit hebend." Dort, es geht nach vorne...auf die Straße. Es wird von einer Frau bewohnt, die nun schon seit zwei Jahren mit uns zusammen wohnt. Sie gibt Klavierunterricht...nicht zu Hause." Sie deutete, während sie die sagte, ein leichtes lächeln an, traurig und fügte dann hinzu. "Wir sind ich, der Vater und der Schwager...." "Paleari?" "Nein. Paleari ist der der Vater. Mein Schwager heißt Terenzio Papiano.

Deve però andar via, col fratello che per ora sta anche lui qua con noi. Mia sorella è morta... da sei mesi. Per cangiar discorso, le domandai che pigione avrei dovuto pagare; ci accordammo subito; le domandai anche se bisognava lasciare una caparra. - Faccia lei, - mi rispose. - Se vuole piuttosto lasciare il nome... Mi tastai in petto, sorridendo nervosamente, e dissi: - Non ho... non ho neppure un biglietto da visita... Mi chiamo Adriano, sì, appunto: ho sentito che si chiama Adriana anche lei, signorina. Forse le farà dispiacere... - Ma no! Perché? - fece lei, notando evidentemente il mio curioso imbarazzo e ridendo questa volta come una vera bambina. Risi anch'io e soggiunsi: - E allora, se non le dispiace, mi chiamo Adriano Meis: ecco fatto! Potrei alloggiare qua stasera stessa? O tornerò meglio domattina... Ella mi rispose: - Come vuole, - ma io me ne andai con l'impressione che le avrei fatto un gran piacere se non fossi più tornato. Avevo osato nientemeno di non tenere nella debita considerazione quella sua veste da camera. Potei vedere però e toccar con mano, pochi giorni dopo, che la povera fanciulla doveva proprio portarla, quella veste da camera, di cui ben volentieri, forse, avrebbe fatto a meno. Tutto il peso della casa era su le sue spalle, e guaj se non ci fosse stata lei! Il padre, Anselmo Paleari, quel vecchio che mi era venuto innanzi con un turbante di spuma in capo, aveva pure così, come di spuma, il cervello. Lo stesso giorno che entrai in casa sua, mi si presentò, non tanto - disse - per rifarmi le scuse del modo poco decente in cui mi era apparso la prima volta, quanto per il piacere di far la mia conoscenza, avendo io l'aspetto d'uno studioso o d'un artista, forse: - Sbaglio? -
Er muss aber mit dem Bruder zusammen fortgehen, der jetzt auch bei uns wohnt. Meine Schwester ist gestorben...vor sechs Monaten." Um das Thema zu wechseln, fragte ich sie, wie hoch die Miete wäre. Wir wurden uns schnell einige. Ich fragte sie, ob man eine Anzahlung leisten müsse. "Machen Sie wie sie wollen", antwortete sie mir. "Wenn sie wollen, können Sie auch einfach den Namen sagen..." Ich befühlte meine Brust, lachte nervös und sagte. "Nein ich habe...nein, ich habe nicht mal eine Visitenkarte...Ich heiße Adriano, ja, genau so. Ich habe gehört, dass auch Sie Adriana heißen, Fräulein. Vielleicht ist Ihnen das unangenehm..." "Aber nein! Wieso?", sagte sie und lachte dieses Mal wirklich wie ein kleines Kind, als sie meine merkwürdige Verlegenheit bemerkte. Ich lachte auch und fügte hinzu. "Und jetzt, wenn es Ihnen nicht missfällt, ich heiße Adriano Meis. Das ist es! Kann ich das Zimmer heute schon nutzen? Oder soll ich besser morgen wiederkommen?" Sie antwortete mir: "Wie Sie wünschen". Ich hatte jedoch als ich ging das Gefühl, dass ich ihr einen großen Gefallen getan hätte, wenn ich nie mehr wiedergekommen wäre. Ich hatte nichts Geringeres gewagt, als ihr Hauskleid nicht gebührend zu würdigen. Ich konnte jedoch wenige Tage später hautnah miterleben, dass das arme Mädchen dieses Kleid, auf das sie wahrscheinlich gern verzichtet hätte, wahrhaftig zu Recht trug. Das ganze Gewicht des Hauses lag auf ihren Schultern, und kaum auszudenken, wie es ohne sie gewesen wäre! Der Vater, Anselmo Paleari, jener Alte der mir mit einem Schaumturban auf dem Kopf gegenüber getreten war, hatte auch das passende Gehirn dazu, wie aus Schaum. Am selben Tag noch, als ich in das Haus zog, stellte er sich mir vor, nicht nur, wie er sagte, um sich nochmal zu entschuldigen für die wenig anständige Art, in der er mir das erste Mal erschien, sondern wegen der Freude die es ihm bereitete, meine Bekanntschaft zu machen, da ich ja wie ein Gelehrter aussehe oder wie ein Künstler vielleicht: "Irre ich mich?"

Artista... per niente ! studioso... così così... Mi piace leggere qualche libro. - Oh, ne ha di buoni! - fece lui, guardando i dorsi di quei pochi che avevo già disposti sul palchetto della scrivania. - Poi, qualche altro giorno, le mostrerò i miei, eh? Ne ho di buoni anch'io. Mah! E scrollò le spalle e rimase lì, astratto, con gli occhi invagati, evidentemente senza ricordarsi più di nulla, né dov'era né con chi era; ripeté altre due volte: - Mah!... Mah!, - con gli angoli della bocca contratti in giù, e mi voltò le spalle per andarsene, senza salutarmi. Ne provai, lì per lì, una certa meraviglia; ma poi, quando egli nella sua camera mi mostrò i libri, come aveva promesso, non solo quella piccola distrazione di mente mi spiegai, ma anche tant'altre cose. Quei libri recavano titoli di questo genere: La Mort et l'au-delà - L'homme et ses corps - Les sept principes de l'homme - Karma - La clef de la Théosophie - A B C de la Théosophie - La doctrine secrète - Le Plan Astral - ecc., ecc. Era ascritto alla scuola teosofica il signor Anselmo Paleari. Lo avevano messo a riposo, da caposezione in non so qual Ministero, prima del tempo, e lo avevano rovinato, non solo finanziariamente, ma anche perché libero e padrone del suo tempo, egli si era adesso sprofondato tutto ne' suoi fantastici studii e nelle sue nuvolose meditazioni, astraendosi più che mai dalla vita materiale.
"Sie irren sich. Künstler...überhaupt nicht! Gelehrter...ein bisschen vielleicht...Es gefällt mir, ab und an ein Buch zu lesen. " "Oh, sie haben gute!", sagte er, während er die Buchrücken der wenigen Bücher betrachtete, die ich schon auf das Regalbrett des Schreibtisches gestellt hatte. "Dann werde ich Ihnen irgendwann Mal meine Bücher zeigen, was? Auch ich habe gute. Aber ja!" Er zuckte mit den Schultern und verharrte, abwesend, mit verklärten Augen, offensichtlich ohne sich an irgendetwas zu erinnern. Weder wo er war, noch wer er war. "Hm! ...Hm!...", mit heruntergezogenen Mundwinkeln, wandte mir den Rücken zu, um zu gehen, ohne mich zu grüßen. Anfangs war ich über dieses Verhalten überrascht. Doch dann, als er mir im Zimmer die Bücher zeigte, wie er es versprochen hatte, konnte ich mir nicht nur die kleine Zerstreutheit erklären, sondern auch viele andere Sachen. Diese Bücher trugen Titel wie diesen: Der Tod und das Jenseits, Der Mann und sein Körper, Die sieben Prinzipien des Menschen, Karma, Der Schlüssel der Theosophie, ABC der Theosophie, Die geheime Doktrin, Der Plan der Sterne, etc. etc. . Er war ein Anhänger der Theosophie der Herr Anselmo Paleari. Er war Abteilungsleiter in irgendeinem Ministerium, man hatte ihn aber vorzeitig in Rente geschickt, vor der Zeit, und das war sein Ruin, nicht nur finanziell, sondern auch weil er dann, freigestellt und Herr seiner Zeit, er sich mehr und mehr in seine phantastischen Studien und seine nebulösen Meditationen vertiefte und sich dem materiellen Leben zunehmend entzog.

Per lo meno mezza la sua pensione doveva andarsene nell'acquisto di quei libri. Già se n'era fatta una piccola biblioteca. La dottrina teosofica però non doveva soddisfarlo interamente. Certo il tarlo della critica lo rodeva, perché, accanto a quei libri di teosofia, aveva anche una ricca collezione di saggi e di studii filosofici antichi e moderni e libri d'indagine scientifica. In questi ultimi tempi si era dato anche a gli esperimenti spiritici. Aveva scoperto nella signorina Silvia Caporale, maestra di pianoforte, sua inquilina, straordinarie facoltà medianiche, non ancora bene sviluppate, per dire la verità, ma che si sarebbero senza dubbio sviluppate, col tempo e con l'esercizio, fino a rivelarsi superiori a quelle di tutti i medium più celebrati. Io, per conto mio, posso attestare di non aver mai veduto in urla faccia volgarmente brutta, da maschera carnevalesca, un pajo d'occhi più dolenti di quelli della signorina Silvia Caporale. Eran nerissimi, intensi, ovati, e davan l'impressione che dovessero aver dietro un contrappeso di piombo, come quelli delle bambole automatiche. La signorina Silvia Caporale aveva più di quarant'anni e anche un bel pajo di baffi, sotto il naso a pallottola sempre acceso.
Zumindest die Hälfte seiner Rente ging für den Kauf dieser Bücher drauf. Er hatte schon eine kleine Bibliothek beisammen. Die theosophische Lehre schien ihn aber nicht ganz zu befriedigen, denn der Nagezahl der Kritik nagte an ihm. Neben den Büchern über Theosophie hatte er auch eine reiche Sammlung an Abhandlungen und Studien antiker und moderner Philosophen und Bücher wissenschaftlichen Charakters. In letzter Zeit hatte er sic auch mit spiritistischen Experimenten befasst. Er hatte bei Silvia Caporale, der Klavierlehrerin, seiner Untermieterin, eine ungewöhnliche Eignung entdeckt, als Medium zu fungieren, die allerdings noch nicht besonders entwickelt waren, um die Wahrheit zu sagen, die sich aber ohne Zweifel mit der Zeit und mit Übung entwickelt haben würden, bis sie sich denen der bekanntesten Medien überlegen zeigen würden. Ich meinerseits kann bestätigen, noch nie ein so schreiend hässliches, vulgären Gesicht gesicht gesechen zu haben, fast wie eine Kanevalsmaske, mit Augen, die noch betrübter waren als die der Signorina Silvia Caporale, tiefschwarz, eindringlich, fast rund. Man meinte, dass sie hinten ein Gegengewicht aus Blei haben müssten, wie bei den automatischen Puppen. Frau Silivia Caporal hatte die vierzig schon überschritten. Unter der kugeligen Nase, die immer leicht gerötet war, hatte sie einen schönen Schnauzer.

Seppi di poi che questa povera donna era arrabbiata d'amore, e beveva; si sapeva brutta, ormai vecchia e, per disperazione, beveva. Certe sere si riduceva in casa in uno stato veramente deplorevole: col cappellino a sghimbescio, la pallottola del naso rossa come una carota e gli occhi semichiusi, più dolenti che mai. Si buttava sul letto, e subito tutto il vino bevuto le riveniva fuori trasformato in un infinito torrente di lagrime. Toccava allora alla povera piccola mammina in veste da camera vegliarla, confortarla fino a tarda notte: ne aveva pietà, pietà che vinceva la nausea: la sapeva sola al mondo e infelicissima, con quella rabbia in corpo che le faceva odiar la vita, a cui già due volte aveva attentato; la induceva pian piano a prometterle che sarebbe stata buona che non l'avrebbe fatto più; e sissignori, il giorno appresso se la vedeva comparire tutta infronzolata e con certe mossette da scimmia, trasformata di punto in bianco in bambina ingenua e capricciosa. Le poche lire che le avveniva di guadagnare di tanto in tanto facendo provar le canzonette a qualche attrice esordiente di caffè-concerto, se n'andavano così o per bere o per infronzolarsi, ed ella non pagava né l'affitto della camera né quel po' che le davano da mangiare là in famiglia. Ma non si poteva mandar via.
Später erfuhr ich, dass diese arme Frau von der Liebe verzehrt wurde, und dass sie trank. Sie wusste, dass sie hässlich war, alt, und aus Verzweiflung trank sie. An manchen Abenden war ihr Zustand wirklich bedauerlich. Den Hut schief auf dem Kopf, die kugelige Nase rot wie eine Karotte, die Augen halb geschlossen, leidender als jemals. Sie warf sich auf das Bett und bald kam der ganze Wein, den sie getrunken hatte in Form eines unendlichen Stromes an Tränen zurück. Es war nun an der kleinen Mama im Hauskleid bei ihr zu wachen und sie bis in die späte Nacht zu trösten. Sie hatte Mitleid mit ihr, ein Mitleid, das den Ekel überwand. Sie wusste, dass sie alleine war auf der Welt und unglücklich, mit jener Wut im Körper, die sie das Leben, auf das sie schon zweimal einen Anschlag verübt hatte, hassen ließ. Sie brachte sie dazu ihr zu versprechen, dass sie sich jetzt gut aufführen solle, und dass sie es nicht nochmal machen soll. Und tatsächlich meine Herren, am Tag danach erschien sie aufgedonnert und mit Bewegungen, die denen eines Affen glichen, wie ein unschuldiges und launisches Kind. Die wenigen Lire, die sie ab und an verdiente indem sie mit angehenden Kaffehaus Sängerinnen irgendwelche Lieder einstudierte gingen so für trinken drauf oder für Putz, so dass sie weder die Miete bezahlte noch das wenige, was man ihr in der Familie zu essen gab. Aber man konnte sie nicht wegschicken.

Come avrebbe fatto il signor Anselmo Paleari per i suoi esperimenti spiritici? C'era in fondo, però, un'altra ragione. La signorina Caporale, due anni avanti, alla morte della madre, aveva smesso casa e, venendo a viver lì dai Paleari, aveva affidato circa sei mila lire, ricavate dalla vendita dei mobili, a Terenzio Papiano, per un negozio che questi le aveva proposto, sicurissimo e lucroso: le sei mila lire erano sparite. Quando ella stessa, la signorina Caporale, lagrimando, mi fece questa confessione, io potei scusare in qualche modo il signor Anselmo Paleari, il quale per quella sua follia soltanto m'era parso dapprima che tenesse una donna di tal risma a contatto della propria figliuola. E' vero che per la piccola Adriana, che si dimostrava così istintivamente buona e anzi troppo savia, non v'era forse da temere: ella infatti più che d'altro si sentiva offesa nell'anima da quelle pratiche misteriose del padre, da quell'evocazione di spiriti per mezzo della signorina Caporale. Era religiosa la piccola Adriana. Me ne accorsi fin dai primi giorni per via di un'acquasantiera di vetro azzurro appesa a muro sopra il tavolino da notte, accanto al mio letto. M'ero coricato con la sigaretta in bocca, ancora accesa, e m'ero messo a leggere uno di quei libri del Paleari; distratto, avevo poi posato il mozzicone spento in quell'acquasantiera.
Wie hätte Anselmo Paleari sonst seine spiritistischen Experimente machen können? Es gab aber noch einen Grund. Frau Caporale hatte vor zwei Jahren, beim Tod ihrer Mutter, das Haus verlassen und zog bei den Paleari ein. Sie hatte ungefähr 6000 Lire, die sie durch den Verkauf des Mobliars erhalten hatten, Terenziano Papiano anvertraut, für ein Geschäft, das dieser ihr vorgeschlagen hatte, sehr sicher und lukrativ. Die sechstausend Lire waren verschwunden. Als Signorina Caporale mir das unter Tränen mitteilte, konnte ich Anselmo Paleari in gewisser Weise entschuldigen. Ich glaubte nämlich, dass es alleine wegen dieser Verrücktheit wäre, dass er seine Tochter einer Frau dieses Schlages aussetzte. Es ist wahr, dass für die kleine Adriana, die instinktiv so gutherzig und sogar zu vernünftig war, vielleicht nichts zu befürchten war. Sie fühlte sich mehr als durch irgendetwas anderes durch die mysteriösen Praktiken des Vaters, durch die Beschwörung der Geister mittels der Frau Caporale, verletzt. Die kleine Adriana war religös, dessen wurde ich mir schon nach den ersten Tagen aufgrund eines Weihwasserbeckend aus blauem Glas, das über dem Nachttisch hing, bewusst. Ich bemerkte ihn, als ich gerade eine angezündete Zigarette im Mund hatte und eines der Bücher von Paleari las. Zerstreut, legte ich den ausgedrückten Zigarettenstummel in dieses Weihwasserbecken.

Il giorno dopo, essa non c'era più. Sul tavolino da notte, invece, c'era un portacenere. Volli domandarle se la avesse tolta lei dal muro; ed ella, arrossendo leggermente, mi rispose: - Scusi tanto, m'è parso che le bisognasse piuttosto un portacenere. - Ma c'era acqua benedetta nell'acquasantiera? - C'era. Abbiamo qui dirimpetto la chiesa di San Rocco... E se n'andò. Mi voleva dunque santo quella minuscola mammina, se al fonte di San Rocco aveva attinto l'acqua benedetta anche per la mia acquasantiera? Per la mia e per la sua, certamente. Il padre non doveva usarne. E nell'acquasantiera della signorina Caporale, seppure ne aveva, vin santo, piuttosto. Ogni minimo che - sospeso come già da un pezzo mi sentivo in un vuoto strano - mi faceva ora cadere in lunghe riflessioni. Questo dell'acquasantiera m'indusse a pensare che, fin da ragazzo, io non avevo più atteso a pratiche religiose, né ero più entrato in alcuna chiesa per pregare, andato via Pinzone che mi vi conduceva insieme con Berto, per ordine della mamma. Non avevo mai sentito alcun bisogno di domandare a me stesso se avessi veramente una fede.
Am nächsten Tag war er nicht mehr das. Auf dem Nachttisch jedoch stand ein Aschenbecher. Ich wollte sie fragen, ob sie ihn von der Wand genommen hatte. Sie antwortete mir, leicht errötend. "Entschuldigen Sie, aber es schien mir, als ob sie eher einen Aschenbecher bräuchten." "War den geweihtes Wasser in dem Weihwasserbecken?" "Ja, das war es. Uns gegenüber ist die Kirche von San Rocco..." Sie ging. Wollte sie etwa, dass ich geläutert werde, wenn sie aus dem Becken von San Rocco geweihtes Wasser auch für mein Taufbecken holte? Für meines und für ihres, sicherlich. Der Vater würde wohl nichts davon benutzen und im Weihwasserbecken der Frau Signorina Caporale, wenn es da eines gab, enthielt es wohl eher heiligen Wein. Jede Kleinigkeit gab mir nun, bedingt durch die merkwürdige Leere, in der ich mich befand, Anlass zu langen Überlegungen. Die Geschichte mit dem Weihwasser veranlasste mich darüber nachzudenken, dass ich, seit ich ein Kind war und Pinzone, auf Anordnung der Mutter, der mich zusammen mit Berto dahin geführt hatte, ich keinerlei religiösen Praktiken mehr beigewohnt habe und auch in keine Kirche mehr gegangen war um zu beten. Ich hatte nie ein Bedürfnis empfunden mir die Frage zu stellen, ob ich wirklich an etwas glaube.

E Mattia Pascal era morto di mala morte senza conforti religiosi. Improvvisamente, mi vidi in una condizione assai speciosa. Per tutti quelli che mi conoscevano, io mi ero tolto - bene o male - il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte. Chi sa quanti, a Miragno, dicevano: - Beato lui, alla fine! Comunque sia, ha risolto il problema. E non avevo risolto nulla, io, intanto. Mi trovavo ora coi libri d'Anselmo Paleari tra le mani, e questi libri m'insegnavano che i morti, quelli veri, si trovavano nella mia identica condizione, nei « gusci » del Kâmaloka, specialmente i suicidi, che il signor Leadbeater, autore del Plan Astral (premier degré du monde invisible, d'après la théosophie), raffigura come eccitati da ogni sorta d'appetiti umani, a cui non possono soddisfare, sprovvisti come sono del corpo carnale, ch'essi però ignorano d'aver perduto. « Oh, guarda un po', » pensavo, « ch'io quasi quasi potrei credere che mi sia davvero affogato nel molino della Stìa e che intanto mi illuda di vivere ancora.
Mattia Pascal war ohne den Trost der Religion eines unglücklichen Todes gestorben. Plötzlich sah ich mich in einer merkwürdigen Lage. Für alle jene, die mich kannten, hatte ich mich von dem quälendsten und traurigsten Gedanken, den man noch zu Lebzeiten haben kann, gut oder nicht gut, den an den Tod, befreit. "Gesegnet sei er, schlussendlich! Wie immer dem auch sei, er hat das Problem gelöst." Doch tatsächlich hatte ich nichts gelöst. Ich fand mich nun mit einigen Büchern von Anselmo Paleari in den Händen und diese Bücher lehrten mich, dass die Toten, also die wirklich Toten, sich in der gleichen Situation wie ich befinden, im "Gusci" des Kâmaloka, besonders die Selbsmörder, die der Herr Leadbeater, Autor des Werkes Der Plan der Sterne (erste Stufe der unsichtbaren Welt nach der Theosophie), als beherrscht von allen Begierden des Menschen vorstellt, die sie aber nicht befriedigen können, da sie ja, auch wenn ihnen das nicht bewusst ist, keinen fleischlichen Körper mehr besitzen. "Oh, schau mal an", dachte ich, "ich könnte fast glauben, ich sei tatsächlich in der Mühle von Stìa ertrunken und jetzt glaube ich, dass ich noch am Leben sei."

» Si sa che certe specie di pazzia sono contagiose. Quella del Paleari, per quanto in prima mi ribellassi, alla fine mi s'attaccò. Non che credessi veramente di esser morto: non sarebbe stato un gran male, giacché il forte è morire, e, appena morti, non credo che si possa avere il tristo desiderio di ritornare in vita. Mi accorsi tutt'a un tratto che dovevo proprio morire ancora: ecco il male! Chi se ne ricordava più? Dopo il mio suicidio alla Stìa, io naturalmente non avevo veduto più altro, innanzi a me, che la vita. Ed ecco qua, ora: il signor Anselmo Paleari mi metteva innanzi di continuo l'ombra della morte. Non sapeva più parlar d'altro, questo benedett'uomo! Ne parlava però con tanto fervore e gli scappavan fuori di tratto in tratto, nella foga del discorso, certe immagini e certe espressioni così singolari, che, ascoltandolo, mi passava subito la voglia di cavarmelo d'attorno e d'andarmene ad abitare altrove. Del resto, la dottrina e la fede del signor Paleari, tuttoché mi sembrassero talvolta puerili, erano in fondo confortanti; e, poiché purtroppo mi s'era affacciata l'idea che, un giorno o l'altro, io dovevo pur morire sul serio, non mi dispiaceva di sentirne parlare a quel modo.
Es ist bekannt, dass bestimmte Arten von Verrücktheiten ansteckend sind. Die von Paleari, die mich zuerst anwiederte, steckte mich schließlich an. Nicht dass ich tatsächlich glaubte tot zu sein. Es wäre kein großes Unglück, da das Sterben selbst ja das Problem ist, ist man aber einmal tot, wird man kaum das traurige Bedürfnis haben, ins Leben zurückzukehren. Mir wurde plötzlich bewusst, dass mir der wirkliche Tod noch bevorstand. Das ist das Problem! Wer erinnert sich noch daran? Nach meinem Selbstmord in Stìa hatte ich natürlich nichts anderes als das Leben vor mir gesehen. Und jetzt das. Herr Signor Anselmo Paleari setzte mir den ewigen Schatten des Todes vor die Nase. Ich konnte von nichts anderem mehr sprechen. Er konnte von nichts anderem mehr sprechen, dieser gesegnete Mann! Er sprach jedoch mit so viel Inbrunst davon und von Zeit zu Zeit, in der Hitze des Gesprächs, entfuhren ihm gewissen Bilder und so eigenartige Audrücke, dass mir, wenn ich ihm zuhörte, plötzlich die Lust verging auszuziehen und irgendwo anders zu wohnen. Des weiteren waren die Überzeugungen und der Glaube des Herrn Paleari, auch wenn sie mir manchmal kindisch erschienen, im Grunde tröstlich und da sich mir nun leider die Idee festgesetzt hatte, dass ich irgendwann, von einem Tag auf den anderen würde sterben müssen, missfiel mir seine Art darüber zu reden nicht.

- C'è logica? - mi domandò egli un giorno, dopo avermi letto un passo di un libro del Finot, pieno d'una filosofia così sentimentalmente macabra, che pareva il sogno d'un becchino morfinomane, su la vita nientemeno dei vermi nati dalla decomposizione del corpo umano. - C'è logica? Materia, sì materia: ammettiamo che tutto sia materia. Ma c'è forma e forma, modo e modo, qualità e qualità: c'è il sasso e l'etere imponderabile, perdio! Nel mio stesso corpo, c'è l'unghia, il dente, il pelo, e c'è perbacco il finissimo tessuto oculare. Ora, sissignore, chi vi dice di no? quella che chiamiamo anima sarà materia anch'essa; ma vorrete ammettermi che non sarà materia come l'unghia, come il dente, come il pelo: sarà materia come l'etere, o che so io. L'etere, sì, l'ammettete come ipotesi, e l'anima no? C'è logica? Materia, sissignore. Segua il mio ragionamento, e veda un po' dove arrivo, concedendo tutto. Veniamo alla Natura. Noi consideriamo adesso l'uomo come l'erede di una serie innumerevole di generazioni, è vero? come il prodotto di una elaborazione ben lenta della Natura.
"Gibt es da eine Logik?", fragte er mich eines Tages, nachdem er mir einen Abschnitt aus einem Buch von Finot, bespickt mit einer so sentimental makabren Philosophie, dass man hätte meinen können ein unter Morphium stehender Totengräber hätte ein Buch über die Würmer geschrieben, die aus der Verwesung des menschlichen Körpers entstehen. "Gibt es da eine Logik? Materie, ja Materie. Gestehen wir zu, dass alles Materie ist. Aber es gibt es gibt diese und jene Form, diese und jene Art, diese und jene Qualität. Es gibt den Fels und den unwägbaren Äther. In meinen eigenem Körper habe ich Fingernägel, Zähne, Haare und es gibt ja auch verdammt nochmal das sehr feine Gewebe des Auges. Nun, ja, ja mein Heer, wollen Sie das etwa abstreiten? Das, was wir Seele nennen, wird wohl auch Materie sein. Doch Sie werden mir zugestehen, dass es keine Materia wie die Fingernägel, der Zahn oder die Haut ist. Es wird wohl eine Materie wie der Äther sein, oder was weiß ich. Äther ja, der wird als Hypothese akzeptiert, und die Seele nicht? Gibt es da eine Logik? Materie, ja werter Herr. Folgen Sie meinen Überlegungen und schauen Sie, wohin ich gelange, wenn ich das alles zugestehe. Wenden wir uns der Natur zu. Wir betrachten den Menschen als Erben einer unendlichen Serie von Generationen, stimmt' s? Als ein Produkt des langsamen Wirkens der Natur.

Lei, caro signor Meis, ritiene che sia una bestia anch'esso, crudelissima bestia e, nel suo insieme, ben poco pregevole? Concedo anche questo, e dico: sta bene, l'uomo rappresenta nella scala degli esseri un gradino non molto elevato; dal verme all'uomo poniamo otto, poniamo sette, poniamo cinque gradini. Ma, perdiana!, la Natura ha faticato migliaja, migliaja e migliaja di secoli per salire questi cinque gradini, dal verme all'uomo; s'è dovuta evolvere, è vero? questa materia per raggiungere come forma e come sostanza questo quinto gradino, per diventare questa bestia che ruba, questa bestia che uccide, questa bestia bugiarda, ma che pure è capace di scrivere la Divina Commedia, signor Meis, e di sacrificarsi come ha fatto sua madre e mia madre; e tutt'a un tratto, pàffete, torna zero? C'è logica? Ma diventerà verme il mio naso, il mio piede, non l'anima mia, per bacco! materia anch'essa, sissignore, chi vi dice di no? ma non come il mio naso o come il mio piede.
Sie, teurer Herr Meis, sind wohl auch der Meinung, dass auch er ein Tier ist, ein grausames Tier und, in seiner Gesamtheit, wenig achtenswert? Auch das gesteh ich zu und sage. Ist gut, der Mensch nimmt auf der Stufenleiter der Lebewesen keinen allzu hohe Stufe ein. Vom Wurm bis zum Menschen setzen wir mal einen Abstand von aht, sieben, fünf Stufen. Aber sapperlot, die Natur hat sich tausende und abertausende von Jahrhunderten abgemüht um in Form und Substanz diese fünften Grad zu erreichen, um diese Bestie zu werden, die stiehlt, tötet, diese Lügenbestie, die aber dennoch in der Lage ist, die Divina Commedia zu schreiben, Herr Meis, und die in der Lage ist, sich zu opfern, wie es ihre und meine Mutter getan haben. Und auf einmal, paff, alles zurück auf Null. Ist da eine Logik? Meine Nase mag zu einem Wurm werden, mein Fuß, nicht aber meine Seele verdammt noch mal! Auch sie ist Materie, ja mein werter Herr, wer bestreitet das? Aber nicht wie meine Nase oder wie mein Fuß.

C'è logica? - Scusi, signor Paleari, - gli obbiettai io, - un grand'uomo passeggia, cade, batte la testa, diventa scemo. Dov'è l'anima? Il signor Anselmo restò un tratto a guardare, come se improvvisamente gli fosse caduto un macigno innanzi ai piedi. - Dov'è l'anima? - Sì, lei o io, io che non sono un grand'uomo, ma che pure... via, ragiono: passeggio, cado, batto la testa, divento scemo. Dov'è l'anima? Il Paleari giunse le mani e, con espressione di benigno compatimento, mi rispose: - Ma, santo Dio, perché vuol cadere e batter la testa, caro signor Meis? - Per un'ipotesi... - Ma nossignore: passeggi pure tranquillamente. Prendiamo i vecchi che, senza bisogno di cadere e batter la testa, possono naturalmente diventare scemi. Ebbene, che vuol dire? Lei vorrebbe provare con questo che, fiaccandosi il corpo, si raffievolisce anche l'anima, per dimostrar così che l'estinzione dell'uno importi l'estinzione dell'altra? Ma scusi! Immagini un po' il caso contrario: di corpi estremamente estenuati in cui pur brilla potentissima la luce dell'anima: Giacomo Leopardi! e tanti vecchi come per esempio Sua Santità Leone XIII! E dunque?
Gibt es da eine Logik? "Entschuldigen Sie, Herr Paleari", widersprach ich, "ein großer Mann geht vorüber, fällt, schlägt sich den Kopf an, wird geistig umnachtet. Wo ist da die Seele?" Der Herr Anselmo Paleari schaute erstmal verdutzt, so als ob ihm plötzlich ein Felsblock vor die Füße gefallen wäre. "Wo ist die Seele?" "Ja, Sie oder ich, ich der ich kein großer Mann bin, der jedoch...nachdenkt. Ich also gege spazieren, falle hin, schlage mir den Kopf an und bin fortan geistig umnachtet. Wo ist die Seele?" Paleari faltete die Hände und mit einem Ausdruck wohlwollenden Mitgefühlt antwortete er mir. "Aber um Gottes Willen, warum sollten sie sich den Kopf anschlagen, lieber Herr Meis?" "Nur so, als Hypothese." "Aber nicht doch mein Herr. Gehen sie nur ruhig spazieren. Nehmen wir die Alten, die ohne dass sie deswegen hinfallen müssten, natürlich geistig umnachtet sein können. Und, was bedeutet das? Wollen Sie damit beweisen, dass die Seele zusammen mit dem Körper erlischt? Aber entschuldigen Sie! Stellen Sie sich mal das Gegenteil vor. Körper die extrem ausgezehrt sind, in denen aber noch mit aller Macht das Licht der Seele leuchtet, denken sie an Giacomo Leopardi und viele anderen Greise wie zum Beispiel Seine Heiligkeit Leone XIII!

Ma immagini un pianoforte e un sonatore: a un certo punto, sonando, il pianoforte si scorda; un tasto non batte più; due, tre corde si spezzano; ebbene, sfido! con uno strumento così ridotto, il sonatore, per forza, pur essendo bravissimo, dovrà sonar male. E se il pianoforte poi tace, non esiste più neanche il sonatore? - Il cervello sarebbe il pianoforte; il sonatore l'anima? - Vecchio paragone, signor Meis! Ora se il cervello si guasta, per forza l'anima s'appalesa scema, o matta, o che so io. Vuol dire che, se il sonatore avrà rotto, non per disgrazia, ma per inavvertenza o per volontà lo strumento, pagherà: chi rompe paga: si paga tutto, si paga. Ma questa è un'altra questione. Scusi, non vorrà dir nulla per lei che tutta l'umanità, tutta, dacché se ne ha notizia, ha sempre avuto l'aspirazione a un'altra vita, di là? E' un fatto, questo, un fatto, una prova reale. - Dicono: l'istinto della conservazione... - Ma nossignore, perché me n'infischio io, sa? di questa vile pellaccia che mi ricopre!
Stellen sie sich einen Klavierflügel vor und einen Klavierspieler, nehmen sie an, dass während des Spiels das Klavier verstimmt wird, eine Taste nicht mehr richtig anschlägt, zwei, drei Saiten reissen. Und gut, ich vermute, dass mit so einem eingeschränkten Instrument auch der beste Klavierspieler schlecht spielen wird. Aber gibt es keinen Klavierspieler mehr, wenn das Klavier schweigt?" "Das Gehirn ist der Flügel und der Klavierspieler die Seele?" "Ein alter Vergleich, Herr Meis! Soll das heißen, dass der Klavierspieler zahlen soll, wenn er das Instrument, nicht durch ein Missgeschick, sondern durch Unachtsamkeit oder absichtlich kaputt gemacht hat?" Man zahlt alles, man zahlt für alles, man zahlt. Aber das ist eine andere Frage. Entschuldigen Sie, bedeutet es Ihnen nichts, dass die alle Menschen, alle, seit man etwas über sie weiß, immer nach einem anderen Leben trachtete, dort, im Jenseits? Das ist eine Tatsache, eine Tatsache, ein richtiger Beweis." "Das sagt man, der Selbsterhaltungstrieb..." "Aber nicht doch. Ich pfeife darauf, auf diese elende Hülle, die mich bedeckt, wissen Sie?

Mi pesa, la sopporto perché so che devo sopportarla; ma se mi provano, perdiana, che - dopo averla sopportata per altri cinque o sei o dieci anni - io non avrò pagato lo scotto in qualche modo, e che tutto finirà lì ma io la butto via oggi stesso, in questo stesso momento: e dov'è allora l'istinto della conservazione? Mi conservo unicamente perché sento che non può finire cosi! Ma altro è l'uomo singolo, dicono, altro è l'umanità. L'individuo finisce, la specie continua la sua evoluzione. Bel modo di ragionare, codesto! Ma guardi un po'! Come se l'umanità non fossi io, non fosse lei e, a uno a uno, tutti. E non abbiamo ciascuno lo stesso sentimento, che sarebbe cioè la cosa più assurda e più atroce, se tutto dovesse consister qui, in questo miserabile soffio che è la nostra vita terrena: cinquanta, sessant'anni di noja, di miserie, di fatiche: perché? per niente! per l'umanità? Ma se l'umanità anch'essa un giorno dovrà finire? Pensi un po': e tutta questa vita, tutto questo progresso, tutta questa evoluzione perché sarebbero stati? Per niente? E il niente, il puro niente, dicono intanto che non esiste... Guarigione dell'astro, è vero?
Sie beschwert micht, ich ertrage sie, weil ich sie ertragen muss. Doch wenn man mir verdammt nochmal beweißt, dass, ich die Zeche auch nach bezahlt haben werde, nachdem ich sie weitere fünf, sechs oder zehn Jahre getragen habe und das alles dort endet, dann aber werfe ich sie noch heute fort, jetzt gleich. Wo ist jetzt der Selbsterhaltungstrieb? Ich erhalte mich nur deswegen, weil ich fühle, dass es so nicht wird enden können! Aber eine Sache ist der einzelne Mensch, und eine andere, so sagt man, die Menschheit. Mit dem Individum geht es irgendwann zu Ende, aber die Menschheit schreitet voran in der Evolution. Das ist ja eine lustige Art zu argumentieren! Aber schauen Sie mal! Als ob nicht ich die Menschheit wäre, oder Sie und, in gewissem Umfang, alle. Und haben wir nicht alle das gleiche Gefühl, dass es das Allerabsurdeste wäre, das Allerschrecklichste, wenn alles sich auf das hier beschränken würde, auf diesen schrecklichen Hauch, der unser Leben auf Erden ausmacht? Fünfzig Jahre, sechzig Jahre Verdruss, Elend, Anstrengung. Für was? Für nichts! Für die Menschheit? Aber wenn die Menschheit eines Tages auch erlischt? Denken Sie mal ein bisschen nach. Dieser ganze Fortschritt, diese ganze Evolution, für was wäre es gut gewesen? Für nichts? Und das nichts, das reine nichts, so sagen sie, existiert nicht. Eine Reinigung des Sterns, nicht wahr?

come ha detto lei l'altro giorno. Va bene: guarigione; ma bisogna vedere in che senso. Il male della scienza, guardi, signor Meis, è tutto qui: che vuole occuparsi della vita soltanto. - Eh, - sospirai io, sorridendo, - poiché dobbiamo vivere... - Ma dobbiamo anche morire! - ribatté il Paleari. - Capisco; perché però pensarci tanto? - Perché? ma perché non possiamo comprendere la vita, se in qualche modo non ci spieghiamo la morte! Il criterio direttivo delle nostre azioni, il filo per uscir da questo labirinto, il lume insomma, signor Meis, il lume deve venirci di là, dalla morte. - Col bujo che ci fa? - Bujo? Bujo per lei! Provi ad accendervi una lampadina di fede, con l'olio puro dell'anima. Se questa lampadina manca, noi ci aggiriamo qua, nella vita, come tanti ciechi, con tutta la luce elettrica che abbiamo inventato! Sta bene, benissimo, per la vita, la lampadina elettrica; ma noi, caro signor Meis, abbiamo anche bisogno di quell'altra che ci faccia un po' di luce per la morte. Guardi, io provo anche, certe sere, ad accendere un certo lanternino col vetro rosso; bisogna ingegnarsi in tutti i modi, tentar comunque di vedere. Per ora, mio genero Terenzio è a Napoli.
wie sie kürzlich gesagt haben. Das ist gut. Reinigung. Doch muss man sehen in welcher Richtung. Das Böse der Wissenschaft, sehen Sie Herr Meis, ist genau das: Dass sie sich nur um das Leben kümmern will. "Vielleicht", lächelte ich, "weil wir leben müssen...." "Aber wir müssen auch sterben!", erwiderte Paleari. "Ich verstehe. Warum aber so oft daran denken?" "Warum? Weil wir das Leben nicht verstehen können, wenn wir uns nicht auf die eine oder andere Art und Weise den Tod erklären können! Der letzte Maßstab all unserer Taten, der Faden, durch den wir auch diesem Labyrinth herausfinden, das Licht, Herr Meis, das Licht muss uns von da kommen, vom Tod." "So dunkel wie es da ist?" "Dunkel für Sie! Versuchen sie ein Lämpchen des Glaubens anzuzünden, allein mit dem Öl der Seele. Wenn dieses Lämpchen fehlt, dann irren wir hier, im Leben, umher wie so viele Blinde, mit unserem ganzen elektrischen Licht, das wir erfunden haben! Für das Leben ist sie sehr gut, die elektrische Birne. Aber wir brauchen auch, Signor Meis, die andere, die uns ein bisschen für den Tod leuchtet. Hören sie, ich versuche auch, an manchen Abenden, eine kleine Lampe mit rotem Licht anzuzünden. Man muss sich mit allem behelfen, versuchen auf irgendeine Art zu sehen. Jetzt ist mein Schwiegersohn in Neapel.

Tornerà fra qualche mese, e allora la inviterò ad assistere a qualche nostra modesta sedutina, se vuole. E chi sa che quel lanternino... Basta, non voglio dirle altro. Come si vede, non era molto piacevole la compagnia di Anselmo Paleari. Ma, pensandoci bene potevo io senza rischio, o meglio, senza vedermi costretto a mentire, aspirare a qualche altra compagnia men lontana dalla vita? Mi ricordavo ancora del cavalier Tito Lenzi. Il signor Paleari invece non si curava di saper nulla di me, pago dell'attenzione ch'io prestavo a' suoi discorsi. Quasi ogni mattina, dopo la consueta abluzione di tutto il corpo, mi accompagnava nelle mie passeggiate; andavamo o sul Gianicolo o su l'Aventino o su Monte Mario, talvolta sino a Ponte Nomentano, sempre parlando della morte. « Ed ecco che bel guadagno ho fatto io, » pensavo, « a non esser morto davvero!
In einigen Monaten wird er zurückkomen und dann werde ich Sie einladen, an einer unserer bescheidenen Sitzungen teilzunehmen, wenn Sie wollen. Und wer weiß, vielleicht wird dieses Lämpchen... Basta, ich will nicht weiter darüber sprechen. Wie man sieht, war die Gesellschaft mit Herrn Anselmo Paleari nicht besonder angenehm. Doch wenn ich darüber nachdachte, kam ich zu dem Schluss,dass ich eine sich näher am Leben befindliche Bekanntschaft gar nicht haben konnte, wenn ich mich nicht einem Risiko aussetzen wollte, oder genauer gesagt, riskieren wollte, lügen zu müssen. Ich erinnerte mich noch an Herrn Tito Lenzi. Herr Paleari hingegen kümmerte sich überhaupt nicht um mich, war zufrieden, wenn ich seinen Reden Aufmerksamkeit schenkte. Jeden Morgen, nach der üblichen Abreibung des ganzen Körpers, begleitete er mich auf meinen Spaziergängen. Wir gingen, uns über den Tod unterhaltend auf den Gianicolo, auf den Aventin oder auf den Monte Mario, manchmal auch bis zum Ponte Nomentano. "Welches Glück hatte ich gehabt", dachte ich, "dass ich nicht tatsächlich gestorben war!"

» Tentavo qualche volta di trarlo a parlar d'altro; ma pareva che il signor Paleari non avesse occhi per lo spettacolo della vita intorno; camminava quasi sempre col cappello in mano; a un certo punto, lo alzava come per salutar qualche ombra ed esclamava: - Sciocchezze! Una sola volta mi rivolse, all'improvviso, una domanda particolare: - Perché sta a Roma lei, signor Meis? Mi strinsi ne le spalle e gli risposi: - Perché mi piace di starci... - Eppure è una città triste, - osservò egli, scotendo il capo. - Molti si meravigliano che nessuna impresa vi riesca, che nessuna idea viva vi attecchisca. Ma questi tali si meravigliano perché non vogliono riconoscere che Roma è morta. - Morta anche Roma? - esclamai, costernato. - Da gran tempo, signor Meis! Ed è vano, creda, ogni sforzo per farla rivivere. Chiusa nel sogno del suo maestoso passato, non ne vuol più sapere di questa vita meschina che si ostina a formicolarle intorno. Quando una città ha avuto una vita come quella di Roma, con caratteri cosi spiccati e particolari, non può diventare una città moderna, cioè una città come un'altra. Roma giace là, col suo gran cuore frantumato, a le spalle del Campidoglio. Son forse di Roma queste nuove case?
Ich versuchte ein paar Mal in dazu zu bringen, von etwas anderem zu sprechen, doch es schien, als habe Herr Paleari keine Augen für das Schauspiel des Lebens rings um ihn her. Er lief immer mit dem Hut in der Hand. Irgendwann wedelte er damit in der Luft, wie um einen Schatten zu grüßen und rief. "Dummheiten!" Einmal nur richtete er plötzlich eine bestimmte Frage an mich. "Warum sind Sie in Rom, Herr Meis?" Ich zuckte mit den Schultern und antwortete ihm: "Weil es mir gefällt, hier zu sein..." "Aber es ist doch eine traurige Stadt", warf er ein, während er mit dem Kopf schüttelte. "Manche wundern sich darüber, dass hier kein Unternehmen Erfolg hat, keine lebendige Idee blüht. Doch sie wundern sich darüber, weil sie nicht anerkennen wollen, das Rom tot ist." "Auch Rom ist tot?", rief ich aus, konsterniert. "Schon seit langer Zeit, Herr Meis! Und jeder Versuch, es wieder zum Leben zu erwecken ist zwecklos. Eingeschlossen in seinem Traum von einer glorreichen Vergangenheit, will es von dem elenden Leben, dass in seinem Inneren wimmelt, nichts wissen. Wenn eine Stadt ein Leben hatte wie das von Rom, mit so markanten und speziellen Zügen, dann kann es keine moderne Stadt mehr werden, also eine Stadt wie jede andere. Rom liegt danieder, mit zerbrochenem Herzen, im Rücken des Campidoglio. Sind diese modernen Häuser etwa von Rom?

Guardi, signor Meis. Mia figlia Adriana mi ha detto dell'acquasantiera, che stava in camera sua, si ricorda? Adriana gliela tolse dalla camera, quell'acquasantiera; ma, l'altro giorno, le cadde di mano e si ruppe: ne rimase soltanto la conchetta, e questa, ora, è in camera mia, su la mia scrivania, adibita all'uso che lei per primo, distrattamente, ne aveva fatto. Ebbene, signor Meis, il destino di Roma è l'identico. I papi ne avevano fatto - a modo loro, s'intende - un'acquasantiera; noi italiani ne abbiamo fatto, a modo nostro, un portacenere. D'ogni paese siamo venuti qua a scuotervi la cenere del nostro sigaro, che è poi il simbolo della frivolezza di questa miserrima vita nostra e dell'amaro e velenoso piacere che essa ci dà.
Schauen Sie, Herr Meis. Meine Tochter hat mir von jenem Weihwasserbecken erzählt, dass in ihrem Zimmer war, erinnern Sie sich? Adriana hat dieses Weihwasserbecken aus ihrem Zimmer genommen. Doch am nächsten Tag ist es ihr aus der Hand gefallen und zerbrochen. Nur die Muschel ist übrig geblieben und diese befindet sich in meinem Zimmer, bestimmt für den Zweck, den Sie ihr einst, zerstreut, gegeben haben. Nun, Herr Meis, das Schicksal Roms ist das Gleiche. Die Päpste haben daraus, auf ihre Art natürlich, eine Weihwasserbecken gemacht. Wir Italiener jedoch haben, auf unsere Art, einen Aschenbecher daraus gemacht. Aus allen Dörfern sind wir hierher gekommen um hier die Asche unserer Zigarette zu zerstreuen und diese ist dann das Symbol der Leichtfertigkeit unsere elenden Lebens und der bitteren und giftigen Freuden, die es uns gibt, geworden.





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